domenica 25 agosto 2019

Vaccherezza 2019 - orazione ufficiale



Caro Danilo e cari compagni dell’Anpi Condove-Caprie,
Cari colleghi sindaci e amministratori, rappresentanti delle associazioni locali,
Carissimi condovesi, vi ringrazio per la vostra presenza in questo luogo così importante per la nostra comunità e così significativo per la storia della Resistenza in Val di Susa. Ringrazio in particolare la nostra sezione locale dell’Anpi, che organizza questa commemorazione con l’impegno, la dedizione e la cura che il sacrifico di questi nostri compaesani merita. Una sezione Anpi che non si limita alla sola organizzazione di manifestazioni come questa, ma in questi ultimi anni ha saputo compiere un significativo salto di qualità proponendo momenti di approfondimento storico e culturale di livello. Un attivismo che non è passato sotto traccia, ma che è stato apprezzato tanto da fare diventare l’Anpi di Condove un vero e proprio punto di riferimento per tutte le altre sezioni della valle, stringendo importanti collaborazioni e sinergie. Di tutto questo vostro lavoro Condove vi è grata.   

Concedetemi anche un ringraziamento a Walter Borla, che nei giorni scorsi ha collocato delle corde fisse lungo il percorso che porta alle croci. Un’accortezza per rendere l’accesso a quei luoghi più sicuro e più fruibile.

Non vi nascondo la mia emozione nel dover tenere questa orazione ufficiale. Nella mia piccola storia personale Vaccherezza ha sempre rappresentato un appuntamento irrinunciabile. La bellezza di questo luogo toglie il fiato e quasi stride con la tragicità dei fatti che qui si sono consumati. Una contraddizione particolare, piccola, che vive nelle pietre e negli alberi che ci circondano, inserita nelle infinite contraddizioni che attraversarono quegli anni. Anni di paure, di dolore e di sacrifici, ma anche di speranze e di fiducia che furono necessari per la costruzione di un Paese nuovo, diverso, finalmente libero.

La centralità della Resistenza nella nostra storia nazionale e repubblicana, gli eventi ad essa connessi e il vastissimo coinvolgimento popolare che ne fecero il più importante movimento di liberazione nazionale d’Europa, sono fatti storici che devono essere sottolineati e ribaditi, evitando di scivolare nella retorica ma senza lasciare spazio a interpretazioni e revisionismi che, di tanto in tanto, fanno capolino del dibattito pubblico. La dittatura che ha piegato l’Italia per vent’anni nacque da un movimento scomposto, che seppe intercettare la rabbia per i patimenti subiti durante la Prima Guerra Mondiale, il malcontento verso una classe politica inefficiente e corrotta, l’incapacità e l’inconcludenza delle opposizioni progressiste di fare fronte comune, il diffondersi di un senso di insicurezza e di fragilità, alimentato anche dalle notizie che arrivavano dagli altri paesi d’Europa. Un movimento che accolse a braccia aperte contadini diseredati e ricchi proprietari terrieri, operai sfruttati per poche lire e capitani d’industria, uomini dalle grandi tensioni ideali e personaggi in cerca di tornaconti personali. Un movimento che ha sfruttato tutto ciò a suo vantaggio, con l’obiettivo unico e dichiarato del raggiungimento e mantenimento del potere, e che ha goduto di un consenso ampio e diffuso, almeno fino all’ingresso in guerra, rafforzato da un’informazione assoggetta e dalla diffusione di violenze, attentati, spedizioni punitive e assassini.

Un Paese in cui ai pochi che seppero guardare con lucidità e prospettiva il dramma che si stava consumando, non fu concesso di vedere i loro figli diventare uomini. Su tutti, voglio ricordare la figura di Giacomo Matteotti, a cui sono intitolate strade e piazze ma la cui storia personale, a 95 anni esatti dalla sua scomparsa, temo, sia nota ormai a pochi. Un uomo mite ma caparbio, letteralmente consumato dalla sua passione per la giustizia e per la verità al punto di sacrificare la serenità della sua famiglia e patire l’isolamento dei suoi compagni di partito che lo consideravano troppo duro nei confronti di quello che sarebbe diventato il regime fascista. Matteotti trascorse i suoi ultimi anni da deputato a denunciare le violenze dei fascisti, le ruberie, le truffe ai danni dello Stato, le irregolarità procedurali, diventando la spina più pungente nel fianco del Duce e contemporaneamente il bersaglio più importante per le squadracce fasciste. Il 6 aprile del 1924, al termine di una campagna elettorale violenta e oppressiva, il PNF raccolse il 64% del voti. Il 30 maggio Matteotti denunciò questo clima antidemocratico con un discorso alla Camera, al termine del quale apostrofò un suo compagno dipartito dicendogli:  “Io, il mio discorso l'ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me”. Il 10 giugno venne rapito e ucciso dai collaboratori di Mussolini, che nei giorni successivi prima mentì di fronte al Parlamento, poi si intestò la responsabilità politica dell’omicidio facendosi forte dei suoi “pieni poteri” appena ricevuti dagli italiani.

I martiri di Vaccherezza ebbero il coraggio di ripercorrere i passi di Matteotti. Stretti nella morsa della Storia, scelsero la guerra di liberazione per riscattare l’Italia, sognando un giorno di per poter guardare negli occhi i loro figli e potergli dire a testa alta “Eravamo tutti italiani, ma non eravamo tutti uguali”. Consapevoli di rischiare la vita decisero di non accodarsi alla schiera muta degli indifferenti, quelli che già nel 1917 Antonio Gramsci apostrofava con queste parole: “mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti. Domando conto ad ognuno di essi del come ha svolto il compito che la vita gli ha posto e gli pone quotidianamente, di ciò he ha fatto e specialmente di ciò che non ha fatto. E sento di poter essere inesorabile, di non dover sprecare la mia pietà, di non dover spartire con loro le mie lacrime”.   

Consapevolezza, senso del dovere, impegno. A scuola, al lavoro, in famiglia, nelle nostre attività personali, tutti noi abbiamo il dovere di dimostrare quotidianamente l’importanza e il senso profondo di questi valori. Senza guardare a cosa fa il nostro vicino ma cercando di far sì che il nostro agire diventi esempio. Non è facile, costa fatica, spesso anche incomprensioni e fraintendimenti. Vi porto l’esempio di chi amministra che,  ve lo posso garantire, si scervella quotidianamente al pensiero di dover trovare il modo più efficace per far comprendere ai cittadini le decisioni assunte a favore del bene pubblico, anche quando queste appaiono lontane o addirittura incomprensibili. Chi ha la responsabilità temporanea di far vivere nella quotidianità le leggi che governano il nostro stare insieme, che prendono le mosse dai valori della nostra Costituzione nata anche qui a Vaccherezza, sa di dover compiere uno sforzo che spesso appare immane, specialmente in un’epoca in cui la sfiducia e la rassegnazione la fanno da padroni. 

Anche per questi motivi, negli ultimi anni, questo luogo ha ospitato membri delle istituzioni locali ed europee, esponenti di associazioni che si occupano di aiutare i migranti, attivisti del mondo dei diritti civili. Abbiamo voluto far diventare Vaccherezza una piccola scuola di formazione civica. Abbiamo voluto creare momenti di discussione, di confronto, di comprensione per non lasciarci intorpidire dai titoli tutti uguali dei giornali, dal pessimismo e dalla rassegnazione instillati ad hoc, da un egoismo che spesso diventa cattiveria.

Sentimenti che mi lasciano perplesso perché non appartengono alla nostra storia. Spesso mi domando, dov’è finito il Paese di Matteotti e di Gramsci sì, ma anche di Alcide De Gasperi e Palmiro Togliatti, di Guglielmo Marconi e di Rita Levi Montalcini, di Arturo Toscanini e di Lucio Dalla, di Aldo Moro e Enrico Berlinguer, di Enzo Ferrari e di Enzo Bearzot, di Sandro Pertini, di Renato Guttuso, di Federico Fellini, di Luigi Pirandello e di Elsa Morante? Quel Paese che sa di essere grande se si apre alle sfide del mondo, se guarda davanti a se con fiducia e con ottimismo e non con ottusità e astio. Che del futuro ha nostalgia, non paura. L’Italia amata e rispettata, il cui mare ha visto nascere l’idea di Unione Europea sulle spiagge di Ventotene. L’Italia dei ragazzi di Vaccherezza, che di fronte alle difficoltà, anche quelle più dure, non si chiede “e perché?”, ma sa tirarsi su le maniche e chiedersi “perché no?”.
Forse gli anni strani che stiamo vivendo ci stanno facendo dimenticare un pochino chi siamo. Viviamo circondati da notizie le cui fonti sono sempre più incerte e ci stiamo abituando al ribaltamento della realtà. Non ci stupiamo più se il presidente degli Stati Uniti dice di voler comprare la Groenlandia, o se il premier britannico si fa fotografare con un piede sul tavolino dell’ufficio del presidente francese. A casa nostra, pochi giorni fa, abbiamo addirittura scoperto di avere un primo ministro (e già questa mi sembra una notizia…) che per 14 mesi non ha condiviso gran parte del lavoro che lui stesso ha coordinato. Tutto questo viene fatto passare come vicinanza verso il popolo, quando invece si tratta solo di atteggiamenti da spacconi che non fanno altro che calpestare i valori e i principi delle nostre società democratiche.

Eppure, ogni giorno, vedo e tocco con mano un Paese diverso, una maggioranza silenziosa che vive di laboriosità, di serietà e di sobrietà e che rende l’Italia il grande Paese che è. Un’Italia che vive nella solidarietà tra i colleghi di lavoro, nei milioni di volontari che ogni giorno costruiscono un pezzo di welfare irrinunciabile, negli insegnanti o nei medici che svolgono la loro missione in contesti spesso precari, in chi ha scelto l’Italia per costruirsi un futuro migliore, negli scout che in queste settimane hanno attraversato la valle con le loro attività, interrogandosi sul loro ruolo nel mondo e su come potersi mettere a servizio, nei ragazzi di Fridays for future, che incontreremo nei prossimi giorni in Comune per concordare delle attività da svolgere insieme a tutela dell’ambiente e del nostro territorio.

Un’Italia che guarda al futuro anche attraverso i nostri occhi, che oggi abbiamo deciso di essere qui non solo per rendere omaggio ai ragazzi di Vaccherezza, ma soprattutto per dire loro “state tranquilli, il vostro sacrificio non è stato vano. I vostri sogni camminano sulle nostre gambe”.

W l’Italia!
W la Resistenza!

lunedì 10 giugno 2019

Discorso di insediamento

Sabato 8 giugno si è insediato il Consiglio Comunale che amministrerà Condove dal 2019 al 2024.
Qui di seguito, il discorso di insediamento del sindaco neo-eletto.   

Il voto delle elezioni comunali consegna ancora una volta a noi di Condove in Comune la responsabilità di amministrare il paese per i prossimi cinque anni. Un tornata elettorale che ci vede aumentare i consensi di 159 voti rispetto al 2014 e che dimostra come la maggioranza dei condovesi ha apprezzato il lavoro svolto nel precedente mandato e quello messo in campo per la costruzione della lista.
Permettetemi quindi un ringraziamento speciale alle tante persone con le quali abbiamo condiviso la redazione del nostro programma amministrativo, alcune delle quali sono qui con noi questa sera. A partire da Andrea Tabone, Pierina Alleri e Gianni Rapelli, che non si sono più candidati ma che hanno dato il loro contributo fino all’ultimo giorno di mandato, fino ad arrivare a Raffaella Fusaro e Lillo Bertolino, che si sono candidati insieme a noi e che, anche se non eletti, restano al nostro fianco. Un pensiero particolare lo voglio dedicare a Lella, che nei cinque anni appena trascorsi è stata per tutti noi, e per me in particolare, una guida e una maestra preziosa. So che potrò contare sempre sul suo sostegno e sui suoi consigli nello svolgere questo difficile incarico.     
Infine voglio ringraziare i 1.368 condovesi che ci hanno accordato la loro fiducia, e voglio garantire sia a loro sia ai sostenitori della lista “Obiettivo Condove e Borgate” l’impegno e la dedizione di sempre. Abbiamo bisogno di ritrovare innanzitutto un senso di comunità che ogni tanto percepisco venir meno. Proprio per questo mi ha fatto molto piacere avere al mio fianco durante la procedura di nomina Donatella Alotto, che ha dimostrato profondo rispetto per le istituzioni e per i cittadini tutti. Se i presupposti sono questi, credo che non faremo fatica a trovare modalità di relazione e metodi di lavoro comuni.
In questi primi giorni abbiamo subito toccato con mano l’importanza del compito a cui siamo stati chiamati. Nel suddividerci le deleghe da seguire abbiamo fatto il punto sulle tante questioni aperte: da quelle sociali ai lavori pubblici, dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria. Dalla rapina in banca alla tempesta tropicale, direi che non ci siamo fatti mancare nulla.
Abbiamo iniziato questo mandato con lo spirito con cui abbiamo affrontato la costruzione del nostro programma. I membri della giunta sono stati scelti con una discussione interna al gruppo di maggioranza, valorizzando le esperienze e le competenze dei singoli perché siamo ben consapevoli delle complessità che dovremmo affrontare. Lo dico non come esercizio di stile, ma perché è la verità. L’ho potuto toccare con mano in questi cinque anni da vicesindaco, e lo possiamo vedere tutti noi condovesi, se ci fermiamo a riflettere con attenzione. Non credo infatti sia un caso che, per la terza volta consecutiva, Condove vede il sindaco uscente non ripresentarsi. Un quadro normativo sempre più stringente dal punto di vista burocratico ed economico hanno complicato tantissimo la vita degli amministratori locali, alimentando un clima di sfiducia dei cittadini nei confronti della cosa pubblica che, se fino a qualche anno fa riguardava i livelli superiori dello Stato, oggi arriva fino al Comune più piccolo e periferico. Anche di questo dobbiamo farci carico, trovando i luoghi e gli strumenti adatti per coinvolgere quanti più cittadini possibili nel percorso decisionale dell’Amministrazione, evitando così il diffondersi di notizie false, tendenziose e spesso strumentali. Aperti e disponibili, come lo siamo sempre stati. Soprattutto rispettosi. Rispettosi delle persone, dei ruoli e delle istituzioni. Per questi motivi abbiamo voluto comunicare ufficialmente la composizione della giunta qui, questa sera e in questa sede, senza cedere alla tentazione della “notizia usa e getta”. Per rispetto della minoranza consiliare e del consiglio comunale inteso come organo di rappresentanza di tutti i condovesi.
Il programma amministrativo che abbiamo presentato ai nostri concittadini declina questa idea dell’Amministrazione in maniera precisa. Una maggiore attenzione alla cura del paese, un occhio di riguardo per il dettaglio, per le cose piccole, senza dimenticare lo sforzo irrinunciabile per la progettazione e lo sviluppo. In campagna elettorale abbiamo raccontato “la Condove che verrà”. A noi piace pensarla come una Condove “prossima”. Prossima perché proiettata al futuro ma anche vicina, attenta, presente.
Gli obiettivi sui quali vogliamo lavorare sono noti. La costruzione della nuova scuola dell’infanzia, il reperimento dei fondi necessari per la riqualificazione del campo sportivo, gli investimenti nelle attività scolastiche, sociali e culturali, il sostegno (per quanto possibile per le competenze del Comune) alle attività produttive, commerciali, artigianali e agricole. Una attenzione particolare all’ambiente, a partire delle politiche energetiche e di manutenzione del territorio, specie quello montano, e al welfare di prossimità, coinvolgendo tutti gli attori presenti sul territorio e tutte le fasce sociali.
Il tutto senza perdere vista il contesto nel quale ci troviamo. Il rapporto con i nostri Comuni vicini deve essere coltivato e le collaborazioni ampliate. Proprio per questo motivo martedì scorso, nel mio primo giorno da sindaco proclamato, ho voluto incontrare il sindaco di Caprie per iniziare a ragionare su progetti comuni. Stesso percorso dovrà essere intrapreso con le amministrazioni con cui condividiamo servizi o gestione del territorio. Crediamo che la condivisione di progetti di sviluppo, una collaborazione sempre più stretta nell’erogazione dei servizi e un ruolo di maggior peso dell’Unione Montana debbano essere obiettivi amministrativi strategici per potere garantire ai nostri concittadini servizi al passo con i tempi e con le esigenze che cambiano. In un mondo che ogni giorno diventa più piccolo e più connesso, ragionare per singoli paesi e non per aree omogenee è un vezzo che non ci possiamo permettere. Riassumendo con uno slogan: meno campanili e più piazze.   
Come si può ben capire il lavoro che abbiamo davanti è corposo. Sappiamo però di poter contare su competenze importanti presenti nel nostro gruppo, su di una macchina comunale efficiente e disponibile, su una comunità viva, stimolante, che ha ancora voglia di mettersi in gioco.
Ci mettiamo a servizio “con disciplina e onore”, come recita la Costituzione, pronti a svolgere il nostro ruolo e a servire la nostra comunità con impegno, entusiasmo e dedizione.
Speriamo di raggiungere insieme i risultati che ci siamo prefissi e che Condove merita.

domenica 2 giugno 2019

Festa della Repubblica 2019

73 anni fa, in queste ore, milioni di italiani si misero in coda per riappropriarsi del diritto di voto, negato per oltre 20 anni dalla dittatura fascista. La partecipazione di oltre 12 milioni di uomini e donne al referendum costituzionale (l’89% degli aventi diritto), ancor prima di sancire la vittoria della Repubblica, segnò l’avvento nel nostro paese di un regime istituzionale finalmente libero e pienamente democratico. 
Un risultato che, se da un lato può essere visto come l’approdo di una “lunga marcia” iniziata nei primi anni dell’800 (basti pensare alla Giovine Italia di Mazzini, o alle idee illuministe di Carlo Cattaneo), dall’altro lato consegnò la fotografia di un Paese ricco di particolarismi. Le differenze sociali ed economiche alimentarono la vittoria netta della Repubblica nelle aree più industrializzate del Paese e un prevalere della Monarchia nelle zone rurali. Non solo. Non c’è dubbio che anche i modi differenti in cui l’Italia conquistò la sua liberta ebbe un suo peso nel giudizio degli italiani: al Sud l’occupazione alleata e la presenza del Regno del Sud giocarono a favore del mantenimento dello status quo, al Nord la lotta partigiana avvenuta in seguito all’occupazione nazista favorì la proposta repubblicana. 
Di queste divisioni si fecero carico i padri costituenti, eletti nello stesso giorno, che in due anni di lavoro presentarono all’Italia la Carta Costituzionale che poco fa abbiamo consegnato ai nostri 18enni.
Un lavoro il cui risultato è un documento inclusivo, aperto, costruito sulla base di un confronto serrato figlio di idee differenti, posizioni spesso lontanissime, prospettive opposte in un mondo, quello di allora, fortemente ideologizzato e polarizzato. La nostra Costituzione tiene insieme in maniera eccellente le parti iniziali, quelle sui principi fondamentali e sui diritti e doveri, con la parte legata all’ordinamento e al funzionamento della Repubblica. Il cuore e la testa. Il cervello e le gambe.
L’Italia uscita da vent’anni di dittatura, ridotta in macerie dalla guerra, impoverita e affamata, rialzava la testa e si affacciava al mondo desiderosa di essere artefice del proprio destino.
Questo clima positivo si diffuse per tutto il Paese ed è stato il terreno fertile che ha saputo generare la ricostruzione del Paese, il boom economico, il protagonismo sullo scenario politico internazionale, con l’intuizione di aderire fin da subito alla Comunità Europea e il ruolo importante nelle vicende del Mediterraneo, allora come oggi attraversato da tensioni territoriali e religiose e lotte per il controllo delle materie prime.
Il 2 giugno quindi non celebriamo solo al “Festa della Repubblica”. Il 2 giugno celebriamo la forza di un Paese, il nostro, che non muore mai. Una comunità di uomini e di donne che sa riconoscersi e far fronte, insieme, alle difficoltà. Un Paese amato e rispettato il tutto il mondo per le sue bellezze e per il suo fascino sì, ma anche per l’estro, la concretezza e la laboriosità.
L’Italia è un grande Paese. E noi, fratelli d’Italia, siamo i protagonisti di questa storia. Lo siamo noi qui, oggi, in questa piazza. Lo sono i nostri genitori, che ci aspettano a casa per far festa in famiglia. Lo sono coloro i quali ora stanno lavorando negli ospedali, nelle fabbriche e nei centri commerciali o a casa, per un lavoro da chiudere entro questa sera. Lo sono i volontari delle nostre associazioni, che dedicano del tempo agli altri. Lo sono i disoccupati che non perdono la speranza nel futuro e gli anziani che sanno trasmettere ai nipoti dei valori saldi. Lo sono i miei coetanei che scelgono di andare all'estero per costruirsi un futuro e lo sono coloro i quali arrivano in Italia per lo stesso motivo. Lo sono Leonardo e Giulia e tutti i bambini che nati e cresciuti nei nostri paesi, così come lo sono se Khaled, Rami o Irina, e che adorano la pizza e tifano per Belotti o per Cristiano Ronaldo. Lo sono i genitori di questi bambini, a cui spesso affidiamo la cosa più cara che abbiamo: i nostri nonni. Lo sono Matteo e Alice, che hanno deciso di sposarsi. E lo sono anche Chiara e Micaela, che non possono sposarsi ma si amano lo stesso. 
Questa è l’Italia del 2 giugno. L’Italia che onora le sue radici e mette al centro i suoi valori. L’Italia che si mette all’opera, consapevole della sue debolezze e di tutto il suo incredibile potenziale. L’Italia aperta e disponibile, che unisce e non divide, protagonista in Europa. L’Italia che non ha paura e che sa guardare al futuro come fecero i padri costituenti. Con coraggio, speranza e fiducia.
W la Repubblica.
W l’Italia

lunedì 20 maggio 2019

Il nostro programma 2019-2024

Condove in Comune è una lista civica che si riconosce nei valori della Costituzione e dello stato di diritto, negli ideali della Resistenza, della democrazia e dell’antifascismo.

I NOSTRI 10 VALORI NON NEGOZIABILI

1) Onestà e trasparenza nell’amministrare, positività dell’agire e perseguimento della serenità della comunità.
2) Difesa del territorio, dell’ambiente e delle risorse naturali. Contrarietà alle grandi opere inutili.
3) Idea di bene comune inteso come ricchezza non commerciabile e non privatizzabile.
4) Ricerca dell’interesse collettivo nell’ottica del miglioramento della qualità della vita.
5) Rispetto della legalità, della giustizia e dell’equità.
6) Laicità dello Stato, con la completa autonomia della sfera politica da quella religiosa nel reciproco rispetto.
7) Centralità della persona, rispetto delle libertà individuali e delle diversità, pari opportunità, antirazzismo e antisessismo.
8) Salvaguardia del diritto al lavoro come elemento imprescindibile di dignità personale e dello Stato sociale come strumento di controllo delle diseguaglianze sociali ed economiche tra cittadini.
9) Valore della cultura, della scuola e dell’educazione, dell’accoglienza.
10) Democrazia partecipata che coinvolga i cittadini nelle scelte amministrative.

Insieme ai nostri valori fondanti, ciò che ci ha accompagnato nella stesura di questo programma è stato il lavoro di questi cinque anni di amministrazione che ci ha consentito di entrare in contattato con tantissimi condovesi. Proprio la volontà di coinvolgere i cittadini nell’individuazione non solo delle criticità ma anche delle opportunità ci ha spinto a volere realizzare questo programma amministrativo coinvolgendo una quarantina di condovesi in cinque riunioni pubbliche, in cui ognuno degli intervenuti ha potuto portare il proprio contributo.
 
Qui di seguito trovate una sintesi del nostro programma elettorale in 16 pagine, distribuita anche porta a porta a tutti i condovesi.






 
 
 


sabato 20 aprile 2019

Si candidano insieme a noi...GIANLUCA, GIORGIA, JACOPO, CHIARA, EMANUELA, SUSANNA

In queste settimane vi abbiamo presentato le nostre new entry.
Il gruppo di Condove in Comune che parteciperà al voto di maggio però potrà contare anche sull'esperienza di sei consiglieri uscenti, pronti a continuare il lavoro fatto in questi anni con il solito entusiasmo.

Gianluca Vinassa, 50 anni a fine maggio, è stato un consigliere prezioso. Sempre presente, sempre disponibile, ha dato il suo contributo alla maggioranza uscente in tante iniziative. Dagli eventi pubblici al supporto alle corse in montagna, è stato un riferimento importante per tutti noi grazie al suo attaccamento a Condove, alla sua grande conoscenza del paese, della sua storia e dei suoi valori.
Giorgia Allais, 36 anni, assessore all'urbanistica e alle opere pubbliche, ha seguito in prima persona i lavori di miglioramento antisismico ed energetico alle secondarie G.F. Re, la fase di progettazione della costruenda scuola dell'infanzia e il progetto di riqualificazione dell'ex campo sportivo, i cui risultati sono stati presentati a inizio aprile.
Jacopo Suppo, 37 anni, vicesindaco con deleghe al bilancio e ai rifiuti, ha gestito le casse comunali garantendo investimenti, servizi e una tassazione equa, con particolare attenzione alle fasce deboli della cittadinanza. Ha inoltre apportato significative novità nel sistema di raccolta dei rifiuti, che in questi anni ha aumentato in efficienza per quanto riguarda la raccolta differenziata (+6%) e in economicità (il costo del servizio è sceso del -10%).
Chiara Bonavero, 29 anni, assessore alle politiche scolastiche e sociali e alla cultura, è stata la promotrice delle tantissime iniziative messe in campo insieme ai nostri plessi scolastici, oltre ad avere guidato il percorso di miglioramento della mensa scolastica. Punto di riferimento delle associazioni che si occupano di cultura e di memoria storica, ha lavorato alla crescita della biblioteca e all'organizzazione e alla promozione di diverse iniziative culturali. Da sempre attenta ai temi sociali, ha saputo dare risposte concrete ai condovesi in emergenza lavorativa o abitativa.
Emanuela Sarti, 57 anni, sindaco uscente. Lei è stata il cuore e la testa del nostro gruppo. Impegnata anche come assessore in Unione Montana, ha lavorato, tra le tantissime cose, a progetti di sviluppo territoriale, alla cura dell'ambiente montano e alla soluzione di difficili casi sociali. Un punto di riferimento per il paese e per tutto il gruppo, che aiuterà a crescere ancora nei prossimi cinque anni anche se con un ruolo differente.         
Susanna Riva, 35 anni, capogruppo di maggioranza. Sua la intuizione di inserire Condove in una rete nazionale riguardante la cura dei beni comuni, ha lavorato anche alla nascita del nuovo centro di aggregazione giovanile, al progetto di microaccoglienza diffusa e alla cura dei sentieri di montagna.

Non bastano certo poche righe per inquadrare la mole di lavoro svolto. Nelle prossime settimane condivideremo con voi i risultati ottenuti e i tanti progetti che vogliamo ancora realizzare. Siamo però sicuri che i tantissimi condovesi incontrati in questi anni hanno potuto toccare con mano le capacità e la voglia di fare di un gruppo motivato, unito e sempre pronto a mettersi in gioco.

domenica 14 aprile 2019

Si candida insieme a noi...ALFREDO MORABITO

C'è un tema molto sentito, con cui abbiamo dovuto fare i conti in questi anni di amministrazione con i pochissimi strumenti che i Comuni hanno a disposizione. E' il tema del lavoro. Lavoro da difendere, da attrarre, da "inventare" provando a costruire le condizioni adatte. Questo compito difficilissimo necessita di capacità di progettazione, accesso a finanziamenti dedicati, rapporti con enti e soggetti sovracomunali in grado di sostenere e dare gambe alle iniziative dei Comuni e dei tanti operatori del settore.
In questo ultimo anno abbiamo concretizzato un importante percorso insieme alla nuova proprietà dell'area ex Moncenisio, che a breve tornerà ad essere un'area di produzione industriale a tutti gli effetti. Abbiamo anche iniziato un percorso per la riqualificazione commerciale del paese, che speriamo possa portare nuova vitalità ad un settore in difficoltà.
Per continuare a crescere in questi settori abbiamo bisogno di competenze specifiche e di esperienza, oltre che di reti sociali e professionali in grado di supportarci.
Per questi motivi la candidatura di Alfredo Morabito è centrale nel nostro percorso amministrativo, perchè la sua storia amministrativa e professionale sarà un valore aggiunto importantissimo.
Grazie per la tua disponibilità Alfredo.

Mi chiamo Alfredo, ho 65 anni. Sono a Condove dal 2009, anche se da 23 anni lavoro a Roma e faccio il pendolare settimanale (per stare insieme alla mia compagna e ai miei due figli). Dal 1 luglio sarò in pensione e rientrerò definitivamente a casa. Vorrei poter mettere a disposizione le esperienze che ho accumulato in questi anni a livello nazionale e contribuire ad un ulteriore sviluppo di Condove e della sua comunità locale.
Sono laureato in Economia delle imprese cooperative e delle organizzazioni non profit. Dagli anni ’80 (dopo il servizio civile presso il Gruppo Abele di Torino e dopo un’esperienza di consigliere e assessore nella città di Settimo Torinese) mi occupo di promozione cooperativa, dello sviluppo di nuovi progetti imprenditoriali con particolare rilevanza sociale, di fertilizzazione territoriale, di ricerca, di formazione delle risorse umane in ambito cooperativo.
Sono stato Presidente di Legacoop Piemonte, Responsabile Nazionale dell’Organizzazione di Legacoop, Vicepresidente di AICCON (Associazione Italiana per la promozione della Cultura della Cooperazione e del Non Profit, collegata all’Università Alma Mater di Bologna), membro del Comitato Direttivo di Impronta Etica e consigliere di amministrazione di cooperative e consorzi.
Da vent’anni sono Direttore Promozione Attiva di Coopfond Spa, fondo mutualistico di promozione e sviluppo delle cooperative di Legacoop, attività in cui ho sviluppato le mie competenze di project manager, occupandomi principalmente di innovazione, startup e promozione di opportunità imprenditoriali per i giovani (vedi Progetto Coopstartup www.coopstartup.it).

venerdì 12 aprile 2019

Sì candida insieme a noi...RICCARDO BELTRAME

Una delle peculiarità del nostro paese è senz'altro il suo sconfinato territorio. In questi anni abbiamo lavorato per la sua messa in sicurezza, per il suo sviluppo turistico, per la valorizzazione dei formaggi che vengono prodotti nei nostri alpeggi e di tanti altri prodotti locali, per la "messa in rete" di Condove in network sovracomunali che possano garantire visibilità e possibilità di investimenti. Molto è stato fatto, tantissimo resta ancora da fare.
Riccardo ha partecipato ai nostri gruppi di lavoro proprio con questa disponibilità. Mettere a servizio di Condove la sua professionalità, le sue esperienze e un'idea di comunità aperta, inclusiva, capace di alzare lo sguardo e mettersi in contatto con altri territori e altre realtà associative ed economiche.
Benvenuto Richi!
       
Mi chiamo Riccardo, ho 33 anni e ho trascorso buona parte della mia vita a Condove. Mi sono laureato in Scienze Politiche all’Università di Torino e ho conseguito un master in Studi internazionali a Bruxelles. Attualmente lavoro presso Slow Food, dove mi occupo di comunicazione, raccolta fondi e rete territoriale dell’Associazione.
Vivo a Torino ma sento di essere veramente a casa solo quando, passata la Sacra, vedo la “Monce” e attraverso Piazza Martiri. Da questa sensazione, e dalla condivisione del programma e dei valori del gruppo consiliare in carica, nasce l’intenzione di impegnarsi in prima persona per il nostro paese. 
Credo infatti che negli ultimi cinque anni Condove sia “entrata in Comune” per i molti progetti realizzati e per le iniziative proposte, alle quali mi piacerebbe contribuire mettendomi al servizio della comunità in cui sono cresciuto.

martedì 9 aprile 2019

Si candida insieme a noi...RAFFAELLA FUSARO

Ci sono persone che, in questi anni di amministrazione, ci hanno seguito da vicino. Sostenendoci, consigliandoci, consentendoci di avere sempre a disposizione anche uno sguardo "da fuori" rispetto a quelle che sono state le nostre scelte. 

Raffaella è certamente una di queste. In questi ultimi mesi poi, il suo aiuto è stato ancora più costante e la sua presenza nei tavoli di lavoro sempre puntuale e preziosa. Per questo le abbiamo chiesto la disponibilità a candidarsi, consapevoli del grande valore aggiunto che saprò portare in termini di capacità di progettare soluzioni innovative e condivise per affrontare i bisogni della nostra comunità. 
Ha deciso di candidarsi insieme a noi perché condivide la nostra idea di paese e perché pensa che spendersi in prima persona sia il modo più efficace per crescere, come singoli e come comunità.  

Sono Raffaella Fusaro, ho 51 anni, vivo a Condove da sempre. Mamma di Michele, sono un counselor e mi occupo di rigenerazione urbana, sviluppo di comunità e innovazione sociale.
Sono appassionata di musica e cinema e collaboro con il Valsusafilmfest.
Confermo il mio impegno a sostegno del progetto di Condove in Comune perché ne condivido valori e vision, mettendomi a disposizione a fianco di questi giovani competenti e motivati che vivono l'impegno civico come responsabilità non delegabile e condivisa.











venerdì 29 marzo 2019

Si candida insieme a noi...LILLO BERTOLINO

Condove, da sempre, è un paese aperto e accogliente. Aperto perché ha visto l'arrivo di tante persone che lo hanno scelto per costruire il loro futuro. Accogliente perché la sua rete sociale e l'offerta associativa è davvero ampia e viva. A Condove chiunque può sentirsi a casa e può avere la possibilità non solo di esprimere al meglio i propri interessi, ma soprattutto di mettersi al servizio degli altri.
La storia di Condove è anche la storia di Lillo, condovese d'adozione, impegnato nel paese e nel volontariato locale. Lillo ha partecipato ai nostri gruppi di lavoro con impegno, portando avanti proposte molto concrete e incisive. Ha deciso di candidarsi insieme a noi per dare seguito, anche nell'amministrazione, a questa sua voglia di mettersi in gioco in prima persona.

Bertolino Lillo (Calogero all'anagrafe), sposato, orgogliosamente padre di due figlie e  nonno di due  nipotine. Nato a Canicattì 11 ottobre 1959, dopo aver vissuto dal 1967 al 1997 nella prima cintura torinese, da ormai più di vent'anni abito a Condove. Sono consulente in sistemi informativi di amministrazione, controllo e reporting direzionale. Da diversi anni sono impegnato nel volontariato locale, prima presso la Croce Rossa di Villardora e ora nella Protezione Civile di Condove. Ho accettato di candidarmi con questo gruppo per interpretare e contribuire a dare risposte ai bisogni della comunità.

martedì 26 marzo 2019

Si candida insieme a noi...Valentina COMUNANZA

In cinque anni di amministrazione abbiamo toccato con mano le tante e diverse esigenze sociali dei condovesi. Esigenze che cambiano a seconda dell'età, dello stile di vita, delle necessità familiari. Potremmo parlare di una sorta di welfare locale, che vede nei servizi pubblici, nelle strutture sanitarie e nelle associazioni locali dei piccoli presidi di socialità, dei "termometri" della qualità della vita e di tutela della salute inteso come "vivere bene".
Per questi motivi la candidatura di Valentina è una ottima notizia! Ricercatrice, volontaria AIRC, attenta ai temi della salute, della sanità e del benessere della persona, recentemente ha collaborato con diverse associazioni condovesi per promuovere e far conoscere l'importanza delle tematiche socio-sanitarie.
Per questo accogliamo a braccia aperte Valentina che si presenta così.

Sono Valentina Comunanza, 37 anni, laureata in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche.
Ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Neuroscienze Sperimentali, parte del quale è stato svolto in Inghilterra, presso la compagnia farmaceutica Eli Lilly & Company. Dal 2011 lavoro per il Dipartimento di Oncologia dell’Università degli Studi di Torino e svolgo la mia attività di ricerca presso il laboratorio di Oncologia Vascolare dell’Istituto di Candiolo IRCCS.
Il mio ambito lavorativo mi ha avvicinato negli anni all’AIRC, Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro di cui sono diventata volontaria attiva e per la quale ho organizzato numerose iniziative in Condove.
Ho deciso di presentare la mia candidatura con la lista Condove in Comune perché vorrei avere l’opportunità di fare un'esperienza che mi permetta una partecipazione attiva per il mio paese.

lunedì 25 marzo 2019

Si candida insieme a noi...Enrico MAFFIODO

Prosegue il nostro lavoro sul programma elettorale e parallelamente prosegue la costruzione della lista.
Uno dei temi che è emerso dai nostri tavoli di discussione è quello della manutenzione del territorio e degli edifici pubblici. In questi anni sono stati promossi alcuni finanziamenti per questo tipo di interventi, e altri ancora saranno disponibili nei prossimi anni. Proprio per questo siamo felicissimi che Enrico, professionista del settore, abbia deciso di candidarsi insieme a noi. Condovese doc, impegnato nel locale Vespa Club, porta nel nostro gruppo l'entusiasmo di chi si mette in gioco per la prima volta e la concretezza maturata in tanti anni di lavoro in campo industriale e ha deciso di presentarsi così.
Benvenuto Enrico!


45 anni. Perito elettronico, mi occupo da 20 anni di impianti elettrici industriali e energie rinnovabili. Vivo con Jessika e con nostra figlia Viola di 4 anni. Ho accettato di candidarmi perché credo nelle idee di questo gruppo, idee di rispetto e uguaglianza con i quali sono stato cresciuto. Le politiche energetiche determineranno il futuro dei nostri figli, iniziamo dal nostro comune


martedì 19 marzo 2019

Si candida insieme a noi...Simona SENOR

In queste settimane abbiamo lavorato molto sul programma elettorale, che ormai è quasi pronto, aprendoci il più possibile nei confronti dei condovesi desiderosi di dire la loro sul futuro del paese.
Un grande aiuto ci è arrivato dai più giovani, specialmente da chi vive e anima Condove attraverso il servizio svolto nelle associazioni.
Simona Senor è un esempio perfetto di grande impegno e di voglia di spendersi in prima persona.

Siamo davvero molto felici che abbia deciso di candidarsi insieme a noi, presentandosi così:   

Sono Simona, ho 21 anni e sono cresciuta a Condove. 
Studio scienze dell’educazione all’Università di Torino. 

Da qualche anno sono inserita all’interno dell’U.S. Condove basket come istruttrice di minibasket e giocatrice, da quando sono piccola faccio parte del gruppo  scout e per finire da un anno sono la responsabile giovani della Fidas Condove Capire. 

Quando mi è stato chiesto di candidarmi ho pensato che potesse essere una bella esperienza da fare e un’occasione da non perdere per provare a mettermi in gioco in prima persona. 

Ho deciso di provare a fare qualcosa nel mio piccolo e quindi adesso ci si rimbocca le maniche e si scende in campo!

lunedì 4 febbraio 2019

Passione, impegno, condivisione. Ecco perché ho deciso di accettare questa nuova sfida.


Carissimi

dopo qualche giorno di silenzio e di ascolto, credo sia doveroso condividere con tutti voi alcune riflessioni.

Le parole del Sindaco, belle e autentiche, hanno descritto benissimo il percorso affrontato fin qui dal nostro gruppo. Un gruppo che in questi anni ha lavorato con passione, competenza e unità. Un gruppo che, una volta appresa la volontà di Lella, mi ha chiesto di fare un passo in avanti per proseguire insieme il lavoro che abbiamo iniziato. La fiducia che i miei compagni di amministrazione mi han dimostrato mi ha emozionato, e mi ha messo di fronte ad una sfida a cui, dopo averne discusso con la mia famiglia, non potevo sottrarmi.

Ho deciso di accettare innanzitutto perché la maggior parte del gruppo uscente, con alcuni ancora indecisi, ha confermato la volontà di volersi ripresentare. Non è un fatto banale. In cinque anni le vite delle persone cambiano molto, specie per noi under 40, e non è mai facile conciliare un impegno pubblico con la vita privata. Disponibilità che dimostra affiatamento e coesione, il segno che in questo “viaggio”, indipendentemente da chi ha la responsabilità della guida, tutti condividono la direzione di marcia.

Ho deciso di accettare perché tutti noi, io in primis, vogliamo essere giudicati per il nostro operato. È stato un mandato contraddistinto dai tanti lavori fatti, dalle opere pubbliche realizzate o finanziate, dalla miriade di iniziative grandi e piccole che hanno coinvolto praticamente tutti i condovesi. Arriviamo a questo appuntamento come fosse un esame. Un appuntamento in cui non ci si può improvvisare all’ultimo ma si porta il lavoro di anni.

Ho deciso di accettare anche per senso di responsabilità. Responsabilità nei confronti del lavoro che abbiamo fatto, dei condovesi che ci hanno sostenuto, di una generazione, la mia e quella di molti miei compagni, che troppo spesso fatica a trovare spazi per disegnare il proprio futuro e che invece, se messa alla prova, sa davvero stupire.

Ho deciso di accettare perché il nostro paese e il nostro territorio stanno andando incontro a cambiamenti che non ho paura a definire storici, che vogliamo guidare e vivere come opportunità da cogliere. Sono cambiate rapidamente le esigenze delle famiglie, dobbiamo affrontare con intelligenza le ricadute di una popolazione che invecchia sempre di più, abbiamo bisogno di risorse per la messa in sicurezza del nostro enorme territorio e per gli investimenti in manutenzione, decoro e sicurezza dei nostri edifici e delle nostre strade, dobbiamo sapere far rete per rilanciare le attività commerciali e produttive e dobbiamo essere consapevoli che tutto questo non basta se, tutto intorno, non c’è un paese in cui la qualità dell’offerta culturale, sportiva, artistica è di livello.

Tutte queste sfide non si possono affrontare da soli. Né come cittadini, né come categorie o associazioni, né come amministrazioni di piccoli paesi. Una delle lezioni più preziose che abbiamo appreso in questi cinque anni è che la responsabilità maggiore di chi amministra una comunità è quella di saper agevolare, facilitare, creare le condizioni affinché tutti possano sentirsi liberi e invogliati a dare il proprio contributo, coinvolti e partecipi, responsabili di un pezzo di cambiamento del luogo in cui sono nati o in cui hanno deciso di vivere.

Vogliamo continuare su questa strada perché crediamo sia la via maestra da percorrere, perché è stimolante, perché ci fa crescere come singoli e come comunità. Per fare ciò avremo bisogno delle esperienze e dei talenti di chiunque vorrà darci una mano, che dalle prossime settimane vogliamo coinvolgere attraverso gruppi di lavoro pubblici le cui risultanze saranno alla base del nostro programma.

Un programma che vogliamo concreto ma allo stesso tempo ambizioso. Che abbia come basi solide i principi di solidarietà, la ricerca dell’interesse collettivo e la difesa dei beni comuni, il sostegno alle fasce più deboli, l’attenzione e la cura dell’ambiente, la valorizzazione della cultura e dell’educazione. In sostanza, che abbia al centro Condove e i condovesi.  

Voglio chiudere con un ringraziamento doveroso. Emanuela è stata per tutti noi, ed in particolare per me, un esempio. Determinata, aperta al dialogo, grande lavoratrice, concreta ma allo stesso tempo sempre con lo sguardo “alto”. Per questo  sono felice che abbia deciso di continuare a camminare al nostro fianco, seppur in un altro ruolo. La fiducia che lei, per prima, ha riposto in me merita di essere onorata con tutto il mio impegno.

Al lavoro quindi! 
Sarà una bella avventura.

Jacopo Suppo

martedì 29 gennaio 2019

Il nostro nuovo candidato sindaco per le comunali di maggio a Condove


Cari condovesi,

Si avvicina la scadenza per la consultazione elettorale del 26 maggio prossimo che riguarderà anche il nostro Comune, oltre che la Regione Piemonte e l’Unione Europea.

Al
 momento le cronache parlano d’altro ma presto le campagne elettorali prenderanno il via monopolizzando titoli e dibattiti e, per cogliere il momento ancora relativamente tranquillo, con il gruppo “Condove in Comune” che ho guidato in questi quasi cinque anni ho deciso di raccontarvi ora verso quali decisioni ci siamo orientati per concorrere al prossimo mandato.
Quando, nel giugno 2014, il 45% circa dei miei concittadini diede la sua fiducia alla mia lista e a me, e con essa gli onori e gli oneri connessi, assunsi il ruolo di sindaco consapevole di tutto ciò che avrebbe comportato, con entusiasmo e parecchia emozione.
In questi anni mi sono spesa al massimo delle mie possibilità e capacità con alcuni obbiettivi ben precisi: lavorare a vantaggio della mia comunità secondo il patto siglato con il programma elettorale e dare attenzione alle necessità di tutti, sempre nel rispetto di valori ben precisi. Anche l’attività svolta come assessore al turismo nell’Unione Montana è stata coinvolgente e produttiva, oltre che estremamente impegnativa.

Ma soprattutto ho lavorato per “far crescere” i componenti della mia maggioranza, un gruppo di condovesi per gran parte giovani e nuovi all’esperienza amministrativa ma dalle grandi capacità; delegando quanto più possibile, dando fiducia ai singoli e valorizzandone le competenze, imparando a mia volta moltissimo da ognuno di loro, condividendo sempre con l’intero gruppo scelte e progetti. E il risultato a mio avviso, e a detta di molti, è stato anche al di sopra delle aspettative.
Cinque anni fa venni individuata come possibile candidato sindaco anche per la mia precedente esperienza di assessore nel mandato 2004-2009. Ma ricordo, e lo ricordano anche coloro che ci affiancarono nel percorso, espressi la volontà di interpretare un ruolo che non necessariamente avrebbe comportato una ricandidatura, ben sapendo che avrei dovuto combattere con il mio carattere riservato in tutte le occasioni di visibilità richieste dalla posizione, e consapevole di situazioni personali non sempre conciliabili con gli innumerevoli impegni.
Per questo, Condove in Comune ha deciso di riproporsi per il mandato 2019-2024 ma il candidato sindaco non sarò io.

L’attuale vicesindaco Jacopo Suppo, individuato insieme al gruppo di maggioranza per le sue capacità, il carisma, l’ottimo lavoro svolto, l’attaccamento a Condove, la propensione al dialogo e la grande conoscenza delle dinamiche della nostra comunità ha accettato la candidatura confermando il buon lavoro di affiancamento fin qui compiuto.
La mia missione di tutor è compiuta ma - se voi elettori mi sosterrete nelle prossime elezioni con le vostre preferenze - resterò nel prossimo mandato come semplice consigliere:  per dare continuità di supporto al gruppo e per il piacere di sentirmi ancora utile al mio paese, alleggerendo il mio carico di responsabilità per dedicare maggiore tempo alla famiglia e tornare al mio lavoro nella promozione turistica della Regione Piemonte, dove mi stanno aspettando per i nuovi progetti.

Ringrazio in primis i miei ragazzi per la fiducia concessami, i dipendenti comunali per il supporto e la pazienza e tutti i concittadini e non, per l’aiuto e l’incoraggiamento ricevuto in questi anni. Il lavoro è stato (e continua ad essere) incessante e a volte, lo ammetto, anche arduo, ma la consapevolezza delle tante cose fatte e delle solide basi posate, mi ripaga di ogni preoccupazione e di tutte le ansie che, oggi più che mai, l’impegno amministrativo comporta.

Condove, 29 gennaio 2019

                                                                        Emanuela Sarti

venerdì 23 maggio 2014

Prossima Fermata Italia - Alta Velocità - Intervento di Iacopo Suppo

Con lo sport più socialità e salute per tutti

La storica vitalità associativa di Condove nel campo sportivo va recuperata per poter riproporre una gamma il più vasta possibile di attività a tutte le fasce della popolazione, in un’ottica di miglioramento della socialità e del mantenimento in salute. Sarà importante anche cercare di riportare sul territorio i grandi eventi sportivi che in passato hanno dato lustro al nostro paese. Noi proponiamo:

- attività di avviamento/educazione allo sport in collaborazione con la scuola, incontri con personaggi dello sport e specialisti in medicina sportiva
- creazione di eventi di promozione quali “Porte aperte allo sport” o notti bianche dedicate alle attività sportive
- incentivazione all’uso della bicicletta per gli spostamenti in paese
- impiantistica: utilizzo delle attrezzature e degli spazi per l'atletica leggera presso le scuole medie e dell’area circostante la palestra comunale (Palazzetto).
- supporto nella pubblicizzazione alla popolazione di corsi, attività e delle competizioni presenti sul territorio
- collaborazione con la palestra di roccia di Caprie
- riproposizione del Palio dei rioni
- riedizione della “Notturna di Condove” e delle gare di corsa in montagna quale i “Sentieri della Memoria”
- creazione in collaborazione con le associazioni, di mercatini dell'usato per attrezzature sportive.

Cultura e tempo libero con obiettivi di "qualità"

Il settore culturale comprende un ambito vasto di attività: materiali, intellettuali ed emozionali che a livello di una comunità come quella condovese possono svilupparsi in molte direzioni, caratterizzando profondamente la socialità e la formazione dell’individuo ma anche la percezione di vivibilità del paese. Tutte le azioni connesse a quest’ambito devono essere necessariamente perseguite in collaborazione con le associazioni, che rappresentano il vero patrimonio di idee e di presenza attiva. La fruizione degli spazi comunali deve tenere conto di questa vivacità e consentirne l’espressione.

I nostri obiettivi principali in questo ambito saranno:
- valorizzazione del potenziale presente nel paese per la creazione e il raccordo della varie iniziative
- preservazione e promozione del patrimonio artistico, storico e culturale di Condove, della memoria storica e cura dei saperi e delle tradizioni
- recupero e potenziamento dei rapporti con le associazioni, cuore pulsante e motore delle iniziative in questi ambiti.
- attivazione di un sistema di comunicazione che consenta una buona informazione alla cittadinanza sugli eventi
- modifica del sistema di utilizzo degli spazi pubblici
- studio di modalità di accesso garantito a Internet per i cittadini a costi e servizi minimi convenzionati

Idee per il nostro patrimonio culturale
- incentivare e sostenere ricerche e studi sulla cultura e sui saperi tradizionali, anche stimolando ricerca e pubblicazione di libri di storia e cultura locale
- adesione alle iniziative per lo studio e la difesa della lingua francoprovenzale
- valorizzazione del Museo di Mocchie all’interno di sagre e manifestazioni di paese, feste montane ed eventi scolastici, promozione di visite guidate al museo da parte dei plessi scolastici di Condove e dei paesi limitrofi
- cura dei monumenti
- Incontri con esperti di tradizioni e professioni montane
- valorizzazione del Museo della Resistenza in  collaborazione con l’ANPI per eventi, conferenze, visite ed incontri.
- studio di un progetto di rivalutazione, ampliamento, manutenzione e promozione dei Sentieri della Memoria in accordo con i comuni di Borgone, Bruzolo e Caprie    
- valorizzazione del Castello del Conte Verde con nuovo orario di apertura, visite libere e guidate, realizzazione di eventi, mostre, concerti, spettacoli teatrali, accesso ai privati per cerimonie. In collaborazione con la Pro Loco e le associazioni interessate.
   
Eventi e manifestazioni
Intendiamo dare o restituire evidenza a iniziative significative per qualità e legame con la tradizione, come:
- Fiera della Toma e Sagra della Patata
- Valsusa Filmfest e Cinema in Verticale
- Lo Spettacolo della Montagna
- Voromie bin a le Muntagne al Collombardo in collaborazione con il Comune di Lemie
- Il Carnevale del Lajetto, con il progetto del raduno dei Carnevali tradizionali piemontesi
- Festa della transumanza (nuovo)
- Le feste della borgate montane
- Gemellaggio Condove-St Michel de Maurienne
- Esibizioni musicali, teatrali e di danza. Concorsi e festival
   
Tempo libero e biblioteca
Anche il tempo libero “pubblico” dovrà essere gestito con attenzione alla qualità dei contenuti e in stretta collaborazione con le associazioni condovesi. Noi proponiamo:
- verifica della convenzione attualmente in vigore per la gestione del Cinema Comunale
- rassegna estiva di cinema all’aperto in collaborazione con i gestori del Cinema Comunale e e gli organizzatori del Valsusa Filmfest
- organizzazione di gite per visite a mostre, eventi, concerti e spettacoli in collaborazione con Pro Loco, Unitre, agenzia di viaggi
- corsi di propedeutica musicale, incontri di fotografia e corsi di pittura in collaborazione con artisti locali, corsi di teatro

Una voce importante sarà quella relativa agli spazi della Biblioteca comunale di Condove e Mocchie, con:
- acquisto di nuovi libri
- pubblicizzazione del prestito
- presentazioni di libri con l’autore
- letture per bambini
- laboratori di scrittura
- riproposizione del “Consiglio di biblioteca”  e creazione di un circuito bibliotecario con i paesi limitrofi

giovedì 22 maggio 2014

Progettare per la montagna giocando d'anticipo



(Foto Giorgia Allais)
Con il Programma Sviluppo Rurale PSR 2007-2013, sulla montagna di Condove sono stati stanziati circa 100 mila euro di fondi europei per il miglioramento di opere irrigue, suddivisi tra tre consorzi montani.
I lavori, la progettazione e la gestione di questi finanziamenti sono stati difficoltosi (soprattutto perché i singoli consorzi dovevano gestire quasi tutto da soli) ma alla fine hanno dato dei buoni frutti, permettendo di realizzare tre canali intubati che aumenteranno notevolmente l’utilizzo delle risorse idriche finalizzate all’irrigazione.
Si poteva fare di più? Si poteva fare meglio?
Forse sì, forse coordinando a livello comunale le opere e le azioni dei singoli consorzi, partendo da un’unica figura gestionale e progettuale che analizzi esigenze e possibilità dell’area montana nel suo complesso, si potrebbe in futuro ottenere fondi decisamente più cospicui, e realizzare opere di ampio utilizzo che fino ad oggi si trovavano solo nel libro dei sogni dei Condovesi e delle amministrazioni.
La nostra intenzione è di giocare in anticipo, partire con decisione a programmare e progettare senza aspettare l’apertura di bandi specifici.
Solo in questo modo sarà possibile sfruttare al meglio le non indifferenti risorse messe a disposizione dall’Europa per lo sviluppo del nostro paese ed evitare che, come accade oggi, il 55% di questi fondi torni a Bruxelles perché gli enti di base del nostro Paese non sono organizzati e preparati per soddisfare i requisiti richiesti.